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Travellers Mirror Cities - in mostra fino al 16 maggio a San Servolo
Data inizio: 17 Aprile 2024
Data fine: 16 Maggio 2024
Il 17 aprile, il MoCA di Shanghai, in collaborazione con la Venice International University in Italia, presenta una grande mostra collettiva: "TRAVELLERS MIRROR CITIES", titolo che richiama i temi della 60° Biennale di Venezia "Foreigners Everywhere". La mostra è visitabile fino al 18 maggio negli spazi dell'Isola di San Servolo
Curata da Miriam Sun, direttrice esecutiva del MoCA di Shanghai, e da Giuliana Benassi, curatrice italiana, presenta alcune delle voci più interessanti della scena artistica contemporanea cinese e italiana, tra cui Qiu Anxiong, Josè Angelino, Shi Chengdong, Rä di Martino, Guo Fei, H.H. Lim, Matteo Nasini, Oliviero Rainaldi, Gabriele Silli, Fu Tong, Jin Wang e Yang Yongliang.
Le città, in quanto spazi geografici, sociali e culturali, contengono numerosi strati di valore che non sono immediatamente visibili. Questa mostra, incentrata sul tema "TRAVELLERS MIRROR CITIES", si propone di costruire ingegnosamente un percorso artistico concettuale su "The Traveler's City - A Spiritual Mirror Image of One's Self and the Foreigner", intrecciando due fili, uno più evidente e l'altro nascosto, in una narrazione dinamica. Adottando una presentazione non lineare di opere di artisti cinesi e italiani che lavorano con linguaggi diversi, la mostra intende spingere i viaggiatori a continuare a porre domande alla città, focalizzando la loro attenzione attraverso i singoli elementi del percorso espositivo e guidandoli a cercare il riflesso di se stessi nello specchio delle varie risposte fornite dalla città. L'obiettivo della mostra, quindi, non è solo quello di permettere ai viaggiatori di trovare le risposte agli enigmi visivi della città, ma anche di delineare la loro capacità di autoesame e di incoraggiare una più profonda contemplazione delle relazioni interpersonali.
L'intera mostra mira a catturare una "rete simbiotica" di artisti contemporanei che, pur provenendo da Cina e Italia, sembrano essere uniti da un unico filo conduttore: quello dell'essere umano in presenza del mondo.
Le fresche creazioni di artisti multidisciplinari mettono in mostra, tra l'altro, le nuove forze della scienza e della tecnologia in un'epoca di contenuti generati dall'intelligenza artificiale, i nuovi concetti di sostenibilità relativi ai materiali organici e inorganici, i quadri filosofici alla base delle pratiche installative e l'estetica tradizionale orientale. Attraverso molteplici mezzi di comunicazione e narrazioni uniche, la mostra cerca di collegare la Cina con il mondo, la tradizione con la contemporaneità, rimodellando lo sfondo mutevole della storia, riempiendo l'ultimo frammento dell'immagine intellettuale della città e cercando la chiave per collegare le relazioni umane in base alle loro identità.